La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
nelle ìntime fibre di lui, e le tenne, finchè ci svanì, oppresse. Mario il capo abbassò, abbassò le pupille, avrebbe voluto inabissarsi tutto. Ma
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' de' nemici. Marra e bipenne non èrano che armi dissimulate. E, intorno alle case, vedèvansi fossi e rifossi non aperti alle aque, e nelle pareti
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scagliarsi nelle ingordìssime onde, strappando loro la preda di un bimbo. --- Cinque anni si sono aggiunti al cùmulo delle memorie. La ragazza è
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quelle selve, che avèano forse addensato su di essi e i loro delitti una fedele ombra; nè più scorgèvano nelle vacue catene che rivarcàvano il mare a
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manine, e lo affollò di baci e carezze; poi, sazia, gli si addormentò nelle braccia. Gualdo rimase sveglio co' suòi pensieri. Eclissata la luce degli
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, sostituendo ad una forzata eguaglianza nella miseria, la innata provvidenziale disuguaglianza. Dal qual racconto, nelle interlinee, chiaramente appariva, come
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, tutta, affluiva nelle pupille. I due officiali incedèttero gravi. A un segno del luogotenente, le guardie strìnsero il cerchio e nel cerchio i prigioni
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, cercàvano legittimarla nelle pene. Senonchè, Aronne, meno bimbo di tutti, che, se non altro, non era mai stato gratuitamente malvagio, e che or sorrideva con